Il caminetto
- Etienne Carrano
- 29 mar 2018
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 30 mar 2018

È tornato il freddo, e subito il nostro pensiero rincorre immagini di qualcosa che possa trasmettere un senso di calore…e nei mesi invernali non c’è immagine che lo richiami di più di quella di un caminetto.
Ancora dopo millenni il fuoco con il suo fascino ha influenzato la vita dell’uomo in modo particolare. Dalla sua scoperta sono stati fatti passi da giganti riguardo il suo utilizzo ,soprattutto nelle attività domestiche quotidiane, ma il suo fascino evocativo è rimasto senza dubbio invariato.
Nel tempo abbiamo escogitato sistemi che contenessero il fuoco e il suo calore, senza però perdere quel senso di rispetto per un elemento tanto amato per la sua utilità ma altrettanto temuto per la sua alta pericolosità ed alto indice di distruzione.
Basti riflettere sul fatto che il fuoco è stato fino a qualche secolo fa l’unica fonte di calore di cui si disponesse sia per il riscaldamento sia per la cottura dei cibi, ed il camino era lo strumento più comunemente usato per contenerlo nonché sfruttarlo.
Nelle architetture del passato è difficile non trovare un camino; in alcuni periodi storici, come quello coloniale, la casa si costruiva partendo proprio dal camino, che rappresentava il fulcro centrale dell’abitazione, il luogo attorno al quale la famiglia svolgeva le l’attività domestiche, oltre che costituire anche l’unica colonna portante in muratura della casa, inserita nella struttura in legno.
Un noto Architetto che ha ripreso e messo in pratica questi concetti è sicuramente Frank Lloyd Wright; in alcune delle sue architetture infatti il camino diventa il fulcro della casa dal quale si sviluppa poi tutto il resto degli ambienti.
Nei nostri giorni invece, un po’ per motivi di spazio e un po’ per un diverso utilizzo dei caminetti stessi, si cerca di posizionarli negli angoli delle case; osservando invece le architetture del passato, quasi mai è utilizzata la posizione all’angolo, ma come già detto era solito trovarsi nella zona centrale della parete, per essere al centro della stanza e per poter diffondere il calore più uniformemente possibile.
Il parere dello scrivente è che il camino posizionato al centro di una parete sia più vantaggioso sia in termini funzionali che estetici e permette di utilizzare meglio gli spazi.
Nella maggior parte dei casi oggi il camino viene usato più come momento di aggregazione familiare che come unica fonte di riscaldamento; molte volte è di supporto al riscaldamento principale o integrato ad esso (termo camino).
Con il tempo sono cambiati anche i combustibili utilizzati, dalla legna si è passati al “pellet” usato per stufe o camini chiusi, per aspetti economici e di carattere ambientale, oppure per “estremizzare l’aspetto psicologico” si trovano in commercio anche camini con la fiamma “finta” (camini d’arredo) che non necessitano né di canne fumarie né di allacci a corrente o al gas.
Il caminetto può essere progettato in vari modi , utilizzando la tipologia e la forma più classica, con il rivestimento in mattoncini o pietra “antichizzata”, oppure può diventare un moderno arredo, un segno di “design” all’interno di una abitazione, come quei modelli che sono appesi al soffitto posizionati al centro delle stanze per avere il fuoco a 360°, cosi moderni ma allo stesso tempo cosi evocativi del falò. Può avere forme più complesse, può essere inglobato all’interno del progetto di una o più pareti anche inclinate, può assumere vari colori ed essere addirittura rifinito in resina, fino a diventare un elemento “scultura”. Una buona progettazione deve quindi creare una sinergia tra l’aspetto meramente estetico e il corretto funzionamento dell’elemento.
Comentários