Al passo con i tempi
- Etienne Carrano
- 30 mar 2018
- Tempo di lettura: 3 min

L’uomo vive di paradossi difficili da comprendere. Se si pensa alle automobili costruite negli anni ’60 non né vediamo più in giro, se non in qualche raduno di macchine d’epoca o in musei. Le macchine di quel tipo consumano uno sproposito, hanno la stessa sicurezza di un calesse, zero aria condizionata, zero navigatore, zero segnalatori, poche o pochissime radio, alzacristalli a manovella ecc. ecc.. Be’ è facile capire il paradosso, come mai, oggi, nessuno userebbe un’auto del genere, e invece in fatto di case ci ostiniamo a costruire, acquistare e vivere in strutture obsolete, realizzate con tecniche e materiali da paleolitico, che consumano come un incrociatore, calde d’estate e fredde d’inverno, spesso piene d’umidità, muffe e parecchio rumorose?
Questa vuole essere una provocazione, ma purtroppo è anche una magra verità!
Il problema ha tre aspetti da analizzare: consumare meno è un imperativo categorico a cui non possiamo e non dobbiamo sottrarci, per tutte le cause che non sto qui ad elencare; consumare molto meno è una necessità inderogabile, soprattutto in un paese come il nostro, dipendente da altri sotto l’aspetto energetico; non possiamo più permetterci il costo dei combustibili … e qui forse si tocca l’argomento per il quale l’uomo si fa più sensibile (purtroppo).
Consumare meno significa progettare meglio, realizzare opere edili capaci di offrire un maggiore confort, ed il bello è che oggi i mezzi per farlo ci sono.
Bisogna eliminare ogni spreco energetico, utilizzare fonti rinnovabili, garantire il massimo benessere abitativo e ambientale; ridurre i tempi di costruzione; utilizzare materiali che, alla fine del ciclo vitale dell’edificio, possano essere reinseriti in un nuovo ciclo con il minimo costo, e migliorare anche le prestazioni antisismiche.
Questo tipo di edilizia non è adatto solo alla villetta, basti guardare quello che stanno realizzando a Milano. Un quartiere a emissione zero, senza caldaie a gas, senza fonti di combustione e senza inquinanti nell’aria, la risorsa primaria di energia è l’acqua: teleriscaldamento, pompe di calore e l’acqua di risulta del riscaldamento e condizionamento usata per innaffiare il verde e come scarico dei servizi igienici. Non mancano di certo pannelli fotovoltaici e l’uso di materiali altamente isolanti.
Oggi costruire a zero consumo energetico è possibile, grazie alla tecnologia diventata più accessibile, agli studi delle case passive e della bioclimatica.
Si parte da un buon isolamento termico dell’edificio, fino alla coibentazione assoluta, eliminando ogni ponte termico tra l’interno e l’esterno, utilizzando i giusti materiali isolanti ma soprattutto con la progettazione dell’esposizione del fabbricato, controllandone la radiazione solare e l’ombreggiatura. All’isolamento contribuiscono in larga misura gli infissi di ultima generazione, con triplo vetro basso - emissivo. Anche la ventilazione viene controllata con il recupero del calore per il riscaldamento passivo.
Lo scopo è quello di essere indipendenti da ogni forma di energia meccanica non rinnovabile, è quindi essenziale inserire principi di biocliamatica, si deve ricorrere a pannelli solari o sistemi di recupero di calore dal sottosuolo, trasformato poi in energia con il geotermico.
Anche quando si ristruttura l’interno di un appartamento in qualche modo possiamo migliorare la qualità dell’involucro, quando si rifanno i pavimenti si pensa solo a scegliere la bella mattonella, senza pensare a quello che verrà fatto sotto, “tanto non si vede”, ma oggi esistono massetti (struttura tra solaio e pavimento) che isolano sia termicamente che acusticamente.
Oggi con l’ausilio della domotica possiamo controllare il nostro involucro edilizio, sapere quanto stiamo consumando e quanto stiamo risparmiando, realizzare programmi che intervengono in autonomo senza che noi stiamo in casa, per esempio abbassare le tapparelle in una specifica ora o fascia giornaliera per evitare l’irraggiamento e l’effetto serra. Possiamo mantenere elevati valori prestazionali controllando ogni fattore, dall’illuminazione e irraggiamento naturale, alla ventilazione naturale o forzata, controllare aspetti meccanici, elettrici o naturali.
Pensando sempre che dietro a tutto ciò c’è sempre l’uomo a supervisionare il tutto e soprattutto a scegliere.
Il materiale che più si adatta, per sua natura, alla realizzazione di abitazioni ecosostenibili è il legno. Questo materiale racchiude in sé tanti aspetti, da quelli energetici a quelli antisismici. Infatti negli ultimi anni si è visto crescere tantissimo il mercato delle case in legno, soprattutto per la velocità di esecuzione e per le sue caratteristiche antisismiche, visti i recenti terremoti in Abruzzo.
Vorrei invitare tutti coloro che stanno per realizzare la propria casa di porre molta attenzione a questi aspetti energetici, alla bioedilizia, ai sistemi attivi e passivi, alla bioclimatica e alle fonte d’energia rinnovabili.
Commentaires